ΤΑ ΚΕΛΛΙΑ ΤΗΣ ΤΗΝΟΥ

ΤΑ ΚΕΛΛΙΑ ΤΗΣ ΤΗΝΟΥ
Και στα Κελλιά με χρώματα άσπρα και ήλιο μεθούν

venerdì 28 dicembre 2018

mercoledì 26 dicembre 2018

Non ti affannare a seminare noie e malanni, non chiedere altro che una gioia solenne. Trovati uno scalino, riposati con la faccia al sole. (FRANCO ARMINIO).


Qualche giorno fa Adele Vairo ha postato in fb questo bellissimo brano di Franco ARMINIO, come augurio molto appropriato per queste feste natalizie e per l'anno che verrà.

Non ti affannare a seminare noie e malanni nelle tue giornate e in quelle degli altri, non chiedere altro che una gioia solenne. Non aspettarti niente da nessuno e se vuoi aspettarti qualcosa,  aspettati l’immenso, l’inaudito.
 Trovati uno scalino, riposati con la faccia al sole. Se c’è qualcuno che parla ascoltalo. Per tornare a casa aspetta che sia sera. Usa il buio come un fiocco per chiudere la giornata e fanne dono a chi ti vuole bene.
 Prendi un angolo del tuo paese e fallo sacro. Vai a fargli visita prima di partire e quando torni. Stai all’aria aperta almeno due ore al giorno.  Ascolta gli anziani, lascia che parlino della loro vita. Fatti delle piccole preghiere personali e usale. Esprimi almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno. Dai attenzione a chi cade. Leggi poesie ad alta voce. Fai cantare chi ama cantare. Prova a sentire il mondo con gli occhi di una mosca, con le zampe di un cane.
 Il bene quando c’è dura assai poco, in genere svanisce il giorno dopo. Girati verso il muro, verso il sole che illumina una faccia qualsiasi. Festeggia appena puoi il minuto più inutile della tua vita.
 Spesso gli uomini si ammalano per essere aiutati. Allora bisogna aiutarli prima che si ammalino. Salutare un vecchio non è gentilezza, è un progetto di sviluppo locale.
Camminare all’aperto non è seguire il consiglio del medico, è vedere le cose che stanno fuori, ogni cosa ha bisogno di essere vista, anche una vecchia conca piena di terra, una piccola catasta di legna davanti alla porta, un cane zoppo. Quando guardiamo con clemenza facciamo piccole feste silenziose, come se fosse il compleanno di un balcone, l’onomastico di una rosa.
 Mai vista una primavera così bella, la luce sembra impazzita, è un diamante la testa del serpente, il silenzio concima le ginestre, sono quieti i paesi da lontano. Non insistere a dolerti, ogni albero è tranquillo e felice di vederti.
 Camminare, guardare gli alberi, non dire e non fare nient’altro che un giro nei dintorni, uscire perché fra poco esce il sole, perché una giornata qualsiasi è il tuo splendore. Pensa, hanno già spezzato una zampa a un cane, una foglia è caduta. Fatti girare la testa velocemente e poi fermala, apri gli occhi a caso: davanti a te c’è una scena del mondo una qualunque, vedi quanto è preziosa, vedila bene, con calma, tieni la testa ferma, rallenta il giro del sangue. Che meraviglia che sia mattina, che abbia smesso di piovere.
 C’è solo il respiro, forse ce n’è uno solo per tutti e per tutto. Spartirsi serenamente questo respiro è l’arte della vita. La faccenda è teologica. Abbiamo bisogno di politica e di economia, ma ci vuole una politica e un’economia del sacro. Ci vuole la poesia.
 Molte albe, molte gentilezze, festeggiare molto spesso la luce, poco avere, scarsi indugi, minare il rancore, farlo saltare, meglio il silenzio, la carezza, il fiore.
Per stare bene non ci vogliono i medici, ci vuole una passione senza fine. Abbiamo bisogno di cose profonde e invece zampettiamo in superficie. Chi è chiuso nella grandi malattie lo sa bene quanta vita sprechiamo noi che stiamo bene.
 Sento che siamo arrivati ai giorni semplici. Ora si può credere a quello che ci accade,
credere all’aria che ci accoglie quando usciamo  e al saluto di chi incontriamo, alla notte che viene, alla luce che rimane, credere che non c’è malattia  fino a quando parliamo con la nostra voce, fino a quando lottiamo con gioia.
Attraversiamo con fiducia ogni scena del vivere e del morire, facciamo di ogni fatica una fortuna, andiamo dentro le ore senza saltarne una.
 Punta sulla nuvola e su altre cose mute, non tue, non vicine, non addestrate a compiacerti, punta sulla morte, anche sulla morte, sulla sua decenza, sul fatto che non ritratta niente, punta sulla luce, cercala sempre, infine punta sulla tua follia, se ce l’hai, se non te l’hanno rubata da piccolo.
 La notte scorsa nel mondo sono morte tante persone. Noi no. È bene ricordarsi ogni tanto il miracolo di stare nella luce del giorno, davanti a un albero, a un volto.
 Non so quando è accaduto il massacro di ciò che è lieve, lento, sacro, inerme.
Adesso per tornare a casa, per tornare assieme nella casa del mondo, non serve la rabbia, non serve lo sgomento, basta sentire che ogni attimo è un testamento.
Concedetevi una vacanza intorno a un filo d’erba, dove non c’è il troppo di ogni cosa, dove il poco ancora ti festeggia con il pane e la luce, con la muta lussuria di una rosa.

Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento. Più che l’anno della crescita, ci vorrebbe l’anno dell’attenzione. Attenzione a chi cade, al sole che nasce e che muore, ai ragazzi che crescono, attenzione anche a un semplice lampione, a un muro scrostato. Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, al buio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza.

https://comunitaprovvisorie.wordpress.com/2016/05/19/cedi-la-strada-agli-alberi-frammenti-di-un-discorso-ecologico-dalla-casa-della-paesologia/

sabato 22 dicembre 2018

Μια ξεχωριστή μέρα με τον Νίκο Κανέλλο στη Νάπολη



Ο πρέσβης Νίκος Κανέλλος είναι κυριολεκτικά μία αποκάλυψη: συγγραφέας, ζωγράφος, μουσικός και φυσικά διπλωμάτης.
Εκθέσεις του έχουν παρουσιαστεί στην Ελλάδα, στην Ολλανδία, στην Ισπανία, στο Κόσοβο, στη Σλοβακία, στη Σερβία.

Έχει γράψει δύο «δυνατά» σύγχρονα πολιτικά βιβλία:

«Η τελευταία προειδοποίηση. Λόγος Α’ – Η απάντηση του Σπάρτακου» (εκδ. Θερμαϊκός, 2012)
Βρέθηκε ιδιωτικώς για τρεις μέρες στη Νάπολη όπου έχει πολλούς φίλους.
Από καιρό είχε προγραμματίσει να έρθει στη Νάπολη για να την περπατήσει με την παρέα του.
Ο δήμαρχος της Νάπολης, Luigi de Magistris, είχε έτσι την ευκαιρία να τον συναντήσει και τα είπαν σαν δυο καλοί συνοδίτες.
Ο Νίκος Κανέλλος τον συνεχάρη για το έργο ανάδειξης του παροικιακού στοιχείου που επιτελεί μαζί με την Ελληνική Κοινότητα.




Καφεδάκι στο ΝΕΑ στην Piazza Bernini με τον Alfredo Ledonne και τον Dario Ciccarelli




Ξενάγηση στα ελληνικά τείχη της Νάπολης 
με τον Alfredo Ledonne και τον  Dario Cicarelli


Στο παρεκκλήσιο του Παλαιολόγου στην Βασιλική San Giovanni Maggiore

Στην Βασιλική San Giovanni Maggiore

Με τον πρόεδρο της Κοινότητας Παύλο Κυπριανού

Με τον πρόεδρο της Φιλελληνικής Εταιρείας Ιταλίας, Marco Galdi
Με τον εφημέριο της Ελληνικής Εκκλησίας,
πατέρα Γεώργιο


Επίσκεψη στο ΤΕΓ






Συνάντηση με τον δήμαρχο της Νάπολης, Luigi de Magistris



Στο κάστρο Maschio Angioino


Και φυσικά πέρασε κι από το Σχολείο της Κοινότητας και παρακολούθησε, μαζί με τον πρόεδρο της Κοινότητας, Παύλο Κυπριανού, τον πρόεδρο της Φιλελληνικής Εταιρείας Ιταλίας, Marco Galdi, και τα παιδιά  της Ομογένειας μια ξεκαρδιστική παράσταση από το Κουκλοθέατρο της Ερατώς Σιωροπούλου. 










Με την Ερατώ Σιωροπούλου


Και στο τέλος τα παιδιά του είπαν και τα Κάλαντα.



Καλές και χαρούμενες γιορτές, φίλε Νίκο Κανέλλο, με την οικογένειά σου και τους φίλους σου.
Σε περιμένουμε πάλι στη φιλόξενη Νάπολη, Κύριε Πρέσβη.


giovedì 20 dicembre 2018

Χτυποκάρδια στα θρανία του ΤΕΓ Νεαπόλεως και Καμπανίας

Τελευταίο μάθημα πριν τις διακοπές των Χριστουγέννων

Η Alessandra με την Anna και τον Mario 
περιμένουν να χτυπήσει το κουδούνι

Χαλαρές στιγμές

Ο Guido στον πίνακα

Έτοιμοι για τις γιορτές

O Mario  εκπλήσσεται


H Anna  με τον Mario σχολιάζουν τα καθήκοντα για τις γιορτές

Ο Guido πανευτυχής για το πιστοποιητικό Ελληνομάθειας


Η Ελένη, η ψυχή του ΤΕΓ